di Andrea Forti
Nel 2010 si concluderà il tormentato ciclo decennale del programma di politica per la competitività e la crescita economica dell’Unione Europea noto come strategia di Lisbona (SL) e il Consiglio dei Ministri della UE ha iniziato a discutere in preparazione di “una rinnovata strategia UE per il lavoro e l’occupazione per il periodo post-2010” (dal Comunicato stampa del Consiglio, nella formazione “Affari Generali” del 16 novembre 2009) ed attende dalla Commissione Europea, all’inizio dell’anno, una proposta in merito.
Anche se il dibattito pubblico non è ancora entrato nel vivo, in attesa della nomina della nuova Commissione presieduta per la seconda volta da José Manuel Durão Barroso, la Commissione uscente e il Consiglio, attivamente sostenuti dalla Presidenza svedese di turno, hanno già messo in chiaro che la SL dovrà essere rimpiazzata da una nuova strategia che ne salvi gli aspetti positivi correggendone le imperfezioni.
Ma cosa ha funzionato? E cosa invece non ha funzionato, visti gli esiti deludenti della SL rispetto agli obiettivi proclamati?