L’Italia nel commercio internazionale: Brevi commenti sul 2010 e sul più lungo periodo, 2005-2010

La ‘Grande Recessione’ ha ormai compiuto i tre anni. Annunciata al grande pubblico come ‘crisi dei mutui subprime’ nell’estate del 2007, e nominata in seguito ‘crisi del credito’, il che serviva a sottolinearne le origini finanziarie e non reali, essa divenne ‘Grande Recessione’, appunto, quando fu chiaro che i guasti sarebbero stati permanenti e si sarebbero fatti sentire sull’economia reale, e cioè su produzione e occupazione, su consumi, investimenti e flussi di commercio internazionale.

In quel che segue non intendo discutere questioni di ordine generale sulla crisi e i suoi effetti. Piuttosto, l’obiettivo è valutare il quadro degli effetti che la crisi ha indotto sulla posizione commerciale italiana dal punto di vista della direzione geografica dei flussi. Ciò viene realizzato commentando inizialmente i dati relativi all’intercambio in tutto il 2010 e offrendo poi un approfondimento sulla situazione di più lungo periodo, illustrando i mutamenti in alcuni flussi commerciali importanti a partire dal 2005. Va chiarito che questo non è uno studio sulla competitività delle imprese nazionali, tanto che l’analisi della composizione merceologica degli scambi è praticamente assente, e quei pochi commenti che vi si trovano sono relativi al solo 2010 e alle differenze con il 2009; né è uno studio che tenti di separare gli effetti diretti della crisi su produzione e occupazione dagli effetti indiretti, quelli appunto arrivati indirettamente, attraverso la domanda mondiale di merci di produzione nazionale. L’obiettivo, assai più limitato, è verificare in prima approssimazione se negli ultimi anni la geografia del commercio estero italiano sia mutata in maniera misurabile, e avanzare alcune ipotesi esplicative.

I dati utilizzati sono quelli di fonte governativa, pubblicati dall’Istat mensilmente. Essi sono riportati in allegato, e nel testo si fa loro riferimento per una consultazione agevole. Le serie storiche 2005-2010 sono riferite ai flussi cumulati registrati nei primi undici mesi dell’anno (primi dieci per Brasile, Cina, India e Russia).

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