Come ho previsto in un mio scritto di alcuni giorni fa, con la vittoria di Syriza e l’ingresso sullo scenario del primo governo pro-crescita dell’Unione Economica e Monetaria (ed UE) si è aperto finalmente il dibattito sui destini di questa nostra Europa. Dibattito che fino al 26 gennaio scorso non poteva esserci, essendo tutti e 19 i governi dell’UEM schierati a favore dell’austerità; ora i duri e puri del pensiero economico e politico sofisticato, quelli del “i debiti si pagano”, si sono ridotti a 18, la dittatura del pensiero unico è spezzata, quel piccolo 1 ci consente di intraprendere un ragionamento. E forse anche un percorso. Vediamo perché.
La proposta degli austeri (i 18):
I debiti si pagano.
La proposta del governo greco oggi (l’1):
- “Io sono il Ministro delle Finanze di un paese in bancarotta” (Yanis Varoufakis);
- Ristrutturare il debito greco detenuto dalle istituzioni per avvantaggiarsi dei tassi più bassi prevalenti oggi sul mercato. Un’ipotesi potrebbe essere un debito perpetuo;
- Ristrutturare il debito greco detenuto dalle banche ancorandone il rendimento alla crescita del prodotto interno lordo nominale.
Due soli commenti
- I puri e duri del ‘i debiti si pagano’ non sapevano, o facevano finta di non sapere, che l’economia greca è allo stremo. Adesso lo sanno. Aspettiamo di vedere se saperlo li aiuterà a capire che occorre trovare soluzioni, non slogan;
- Il Governo greco non sta affatto chiedendo ‘lo sconto’, come gli austeri sostengono.