BCE: Diabolico Perseverare

Avevo preparato per oggi un pezzo sulla sharing economy, tema che ho trascurato un poco, ultimamente. Ma poi il comitato di governo della banca centrale europea si è riunito giovedì 8 dicembre e subito dopo il presidente della banca, Mario Draghi, ha letto il relativo comunicato stampa e ha risposto alle domande, sempre più insulse, dei giornalisti presenti. E quindi ho deciso di parlare di politica monetaria. Cosa che farò ancora dopo la riunione del Federal Open Market Committee che si terrà il 13 e 14 dicembre, e si concluderà anch’esso con comunicato stampa e dichiarazioni della presidente Yellen.

L’obiettivo di oggi è dunque formulare delle ipotesi circa gli effetti del diabolico perseverare della bce, annunciato appunto ieri.

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La Bce, impotente, va avanti con il QE a vantaggio delle banche

Vero è che non leggo un quotidiano italiano da undici anni e non guardo un telegiornale praticamente dal 1991 (guerra del Kuwait), ma è anche vero che non vivo su Nettuno. E quindi mi permetto di dire che questa storia dei tassi di interesse negativi sulle riserve libere detenute dalle banche presso la bce, associata alla storia sul cosiddetto Quantitative Easing, secondo me non viene discussa abbastanza nel nostro Paese.

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BCE aggressiva, QE accelerato, Euro in deprezzamento

Se, nel programmare le vacanze estive, qualcuno aveva cominciato a pensare che un salto a Disneyland ce lo di sarebbe anche potuto permettere tra luglio e agosto, visto che l’euro stava tornando ad apprezzarsi sul dollaro, faceva i conti senza l’oste, cioè, la BCE. La quale ha annunciato che anticiperà nei mesi di maggio e giugno le immissioni di liquidità nel sistema che, secondo un calendario ‘lineare’, avrebbe dovuto effettuare in luglio e agosto.  Continue reading “BCE aggressiva, QE accelerato, Euro in deprezzamento”

Effetti poco discussi di un Quantitative Easing

Ancora un esempio di una ‘verità’, o almeno di una ‘regolarità storica’. Eccolo: la verità non esiste. E noi non vediamo le cose come sono, le vediamo invece come siamo.

Nei miei anni di dottorato, a cavallo tra la fine degli anni settanta e la prima metà degli ottanta, impazzava la cosiddetta ‘scuola monetarista’, o ‘liberista’, o ‘delle aspettative razionali’ o, ancora, del ‘libero mercato’. Nonostante io fossi in una scuola in cui quelle idee ripugnavano a gran parte dei docenti e a praticamente tutti gli studenti, l’atmosfera la si respirava comunque. E, per venire al punto, si respirava in particolare l’odio profondo per tutto quello che aveva a che fare con la politica fiscale, e l’amore incondizionato per tutto quello che aveva a che fare con la politica monetaria. Questo non deve sorprendere: lo Stato era ed è il nemico principale (assieme al Sindacato) di coloro che hanno fede nel libero mercato. Continue reading “Effetti poco discussi di un Quantitative Easing”

Quantitative easing, cambio euro/dollaro, esportazioni: che succede?

Premessa

A costo di annoiare chi deve già trovare la pazienza di leggere queste righe, prima di entrare nel merito del quesito posto dal titolo occorre ricordare che la BCE funziona sulla base di uno Statuto. Essa può fare ‘tutto ciò che vuole’ in materia monetaria, ma entro i limiti fissati dallo statuto e, in particolare, in funzione dell’obiettivo unico che le è stato assegnato: un tasso di crescita dei prezzi prossimo a, ma inferiore al, 2% annuo. Che piaccia o meno (a me non piace affatto), questo è. Che le azioni della BCE, che si configurino come misure di politica monetaria tradizionale o come ‘politiche non convenzionali’, abbiano poi effetti importanti sull’andamento di variabili diverse dai prezzi è possibile, ma questo è un fatto ‘secondario’.

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