Brexit: può il tasso di cambio bastare a correggere gli ‘shock’ della Brexit?

di Daniele Langiu

Il 13 ottobre scorso il Professore Sdogati e io abbiamo scritto delle politiche del lavoro del governo UK e del primo effetto registrato sul mercato dei cambi: un evidente deprezzamento della sterlina rispetto al dollaro (da inizio anno la sterlina è diventata la seconda peggior valuta mondiale in termini di deprezzamento rispetto al dollaro). Avevamo inoltre riportato che qualcosa aveva cominciato a muoversi sul fronte dei prezzi: i grandi fornitori internazionali dei supermercati alimentari britannici hanno iniziato a chiedere aumenti sostanziali dei prezzi per neutralizzare, almeno in parte, il deprezzamento della sterlina. È del 24 ottobre scorso, la notizia che anche alcune società tecnologiche hanno deciso di aumentare i prezzi dei servizi che offrono, a fronte del forte deprezzamento della sterlina; il Financial Times riporta che Dell e Apple hanno confermato un aumento dei prezzi del 10%, che è stato trasferito ai distributori di prodotti elettronici. Aspetto interessante è che i direttori delle società tecnologiche si sono ‘lamentati’ dell’aumento dei costi lungo la ‘supply chain’.

In questo articolo voglio mostrare quanto le imprese del Regno Unito ‘partecipino’ alle catene globali di produzione e, quindi, siano esposte anche agli effetti negativi del deprezzamento della sterlina, cioè all’aumento dei prezzi di materie prime e semilavorati importati.

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Import substitution policy?

Un mese di agosto con temperature molto elevate. Crolli, riprese e ricrolli dei mercati azionari, obbligazionari, delle materie prime, praticamente di tutte le ‘asset classes’ (come dicono quelli in the know). Un esempio per tutti: lo Shanghai Composite guadagna il 150% nell’anno che finisce all’inizio di giugno 2015, e poi in tre mesi lascia sul campo due terzi dei guadagni. Prezzi delle materie prime mai così bassi in alcuni casi dal 2009, in altri ancor da prima. Continue reading “Import substitution policy?”

BCE aggressiva, QE accelerato, Euro in deprezzamento

Se, nel programmare le vacanze estive, qualcuno aveva cominciato a pensare che un salto a Disneyland ce lo di sarebbe anche potuto permettere tra luglio e agosto, visto che l’euro stava tornando ad apprezzarsi sul dollaro, faceva i conti senza l’oste, cioè, la BCE. La quale ha annunciato che anticiperà nei mesi di maggio e giugno le immissioni di liquidità nel sistema che, secondo un calendario ‘lineare’, avrebbe dovuto effettuare in luglio e agosto.  Continue reading “BCE aggressiva, QE accelerato, Euro in deprezzamento”