Cina. Quadro macroeconomico 2017. Tra necessità di crescita e ribilanciamento dell’economia

Negli ultimi decenni la Cina ha sperimentato una crescita economica sorprendete che le ha permesso, secondo alcune stime, di diventare la seconda più grande economia al mondo in termini di prodotto interno lordo (PIL) dopo gli Stati Uniti e il maggior contribuente alla crescita globale. Le riforme economiche introdotte nel 1978 hanno aperto il paese agli investimenti diretti esteri (IDE) e agli scambi internazionali, permettendo la trasformazione di un paese prevalentemente rurale nel più grande centro manifatturiero del mondo. Attraverso le sempre più intense relazioni internazionali, la Cina è stata inoltre capace di apprendere dal modello economico dei paesi capitalistici e adeguare gli elementi che lo caratterizzano al contesto Cinese: “[…] … noi dobbiamo imparare dai popoli dei Paesi capitalistici. Dobbiamo far uso della scienza e della tecnologia che essi hanno sviluppato. E di quegli elementi della loro conoscenza ed esperienza accumulata che possono essere adattati al nostro uso. Mentre importeremo tecnologia avanzata e altre cose per noi utili dai Paesi capitalistici – in modo selettivo e pianificato non impareremo mai né importeremo il sistema capitalista […]”. (Deng Xiao Ping, 1985). Oggi il paese si trova ad affrontare una serie di sfide cruciali dal punto di vista economico, sociale e geopolitico. Prima tra tutte è la trasformazione strutturale del proprio modello di crescita. Dopo anni di tassi di crescita a doppia cifra, l’economia cinese inizia a mostrare i primi segni di rallentamento. Questo impone la trasformazione del modello di crescita del paese, da un modello focalizzato prevalentemente su industria, costruzioni ed esportazioni ad uno focalizzato più su servizi e consumi interni. Questa transizione pone tuttavia rischi di natura sociale ed economica. Se non opportunamente gestita, potrebbe infatti far cadere il paese nella cosiddetta “trappola del reddito medio” con conseguenze negative su occupazione, stabilità sociale e finanziaria. In secondo luogo, il ruolo della Cina nelle catene globali di produzione potrebbe cambiare: le imprese potrebbero spostarsi verso l’inizio del processo produttivo parallelamente all’acquisizione di competenze, tecnologia che consentono alle imprese cinesi di cambiare la propria specializzazione produttiva. La terza sfida è infine quella geopolitica. Di fronte ad uno scenario di crescenti incertezze, isolazionismo e vuoti di potere, la Cina, nelle parole del suo premier Xi Jinping durante l’ultimo meeting di Davos, si propone come nuovo leader dell’ordine mondiale e difensore della globalizzazione e del libero scambio. In questo scenario di importanti cambiamenti, l’obiettivo di questo report è analizzare lo stato attuale dell’economia cinese (paragrafo 1), descrivere le caratteristiche principali, gli impatti della sua trasformazione (paragrafi 2 e 3) e quali sono i possibili scenari dell’economia cinese; infine, si vuole fornire uno sguardo a quella che potrebbe essere la Cina dei prossimi cinque – dieci anni (paragrafo 4).

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