Grecia, Cina, Puerto Rico

L’attenzione di tutti, un fatto quasi giustificato per gli europei, è sulla Grecia.

Ma il mondo è grande. Apprendiamo qualche settimana fa che il governo di Puerto Rico ripudierà il proprio debito sovrano (non so se l’abbia fatto, seguo poco, mi si perdonerà, e poi sono poche decine di miliardi, mica tanto; e poi sono europeo, dopo tutto). E qualche settimana fa il mercato azionario cinese comincia a flettere: risultato della flessione ad oggi, 9 luglio, è una perdita di capitalizzazione di circa 2 mila miliardi di dollari in 17 giorni. Questi sono soldi veri, circa 9 ‘Grecie’ per intenderci. Si fa scura. Continue reading “Grecia, Cina, Puerto Rico”

Come votare?

E’ veramente ora di cominciare a pensarci. Anche se la situazione è confusa. Mille pensieri, mille problemi. Uno dei quali è che uno non sa esattamente neanche su che cosa è chiamato a votare: anche ammesso che i documenti dell’accordo fossero disponibili, chi li capirebbe? No, non è importante conoscere la lettera dei trattati, lo stato delle trattative, chi sia in buona fede e chi no. I criteri sono altri. Ma occorre che io prenda decisioni definitive: si o no? Margini non ce ne sono più (ovviamente potrei astenermi, ma non mi sembra il caso). Continue reading “Come votare?”

Si vende Schäuble, si compera Varoufakis?

Il 13 maggio è stato giorno di emissione di titoli del debito sia del Governo greco che del Governo tedesco. Il Governo greco ha collocato €1,1375 mld a 13 settimane con rendimento fermo al 2,7%. Certo, al rendimento oltraggioso del 2,7%, ma la buona notizia (per tutti gli europei, non solo per il Governo greco) è che non è salito dall’ultima asta. Class Cnbc adorna la notizia così: Continue reading “Si vende Schäuble, si compera Varoufakis?”

“La Grecia deve uscire dall’euro, svalutare e poi rientrare”. E perché? E per chi?

(Tutti bravi a sapere cosa è meglio per gli altri)

Il titolo che ho scelto approssima una delle ricette preferite di coloro che, talvolta in buona fede e molto spesso no, sanno che cosa si debba fare in una situazione complessa quanto mai come quella del salvataggio dell’Europa che, con enormi sacrifici, la Grecia sta cercando di portare in porto (si, ha letto bene, la Grecia sta cercando di salvare l’Europa: lo sostengo, sui media e per iscritto, dal 2011).

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