Globalizzazione: de-globalizzazione o ri-globalizzazione?

23 04 23

daniele.langiu@gmail.com

sdogati@gsom.polimi.it

Introduzione

Sembra necessario affrontare con chiarezza un tema sollevato da alcuni a proposito della cosiddetta globalizzazione, e cioè che la globalizzazione stia di fatto avviandosi a conclusione, processo quest’ultimo che viene chiamato de-globalizzazione. La tesi che sosteniamo in questo articolo, come abbiamo fatto tangenzialmente e in modo non organico in altri nostri scritti recenti, è che in questo momento storico c’è poco valore aggiunto nell’interpretare il termine globalizzazione come aumento dei flussi di scambio internazionale, o di investimento diretto estero. La globalizzazione è meglio rappresentata come il processo di  internazionalizzazione di processi produttivi attuata mediante la frammentazione di processi produttivi precedentemente centralizzati in un solo paese e, spesso, in un solo impianto. In questo momento storico, invece, ciò che è interessante piuttosto, è identificare l’apparato teorico che informa le decisioni d’impresa, vale a dire, estremizzando per chiarezza, se le imprese si internazionalizzino come risultato della ricerca del proprio profitto massimo in (sostanziale) assenza di indicazioni, costrizioni o incentivi da parte del proprio governo nazionale, o se invece le scelte aziendali vengano guidate in maniera sostanziale da indicazioni, costrizioni o incentivi da parte del governo. In breve, la globalizzazione c’è stata, c’è, e ci sarà; ciò che cambia è il rapporto di forza tra il mercato e la politica nel determinare le scelte di globalizzazione quanto a intensità, forma, localizzazione geopolitica dei flussi commerciali, di investimento diretto estero, di imprese fornitrici e distributrici.

Continue reading “Globalizzazione: de-globalizzazione o ri-globalizzazione?”

Globalizzazione, crisi del credito, valuta di riserva. Verso il dollaro/renminbi?

On March 26, 2009 Zhou Xiaochuan, President of the People’s Central Bank of China, published on the Bank’s homepage a paper beginning with the following words:

The outbreak of the current crisis and its spillover in the world have confronted us with a long-existing but still unanswered question, i. e., what kind of international reserve currency do we need to secure global financial stability and facilitate world economic growth [….]?” (Zhou 2009).

 The statement hidden in question appears to make instantly obsolete any existing debate about the role of national currencies as international reserve currencies, and opens the door to a question not really discussed after Bretton Woods and the theses Keynes expounded in that occasion on the subject, that is, the need for an international reserve instrument other than a national currency.

Continue reading “Globalizzazione, crisi del credito, valuta di riserva. Verso il dollaro/renminbi?”