Quando i grandi parlano, i meno grandi fanno bene a riflettere a lungo, prima di controbattere. Io credo di essere rimasto in silenzio, riflettendo, abbastanza a lungo prima di affrontare la recensione del libro di Joseph Stiglitz The Euro and its threat to the future of Europe. Allen Lane, Penguin Random House, 2016, recensione che ho impostato nel mio primo pezzo dello scorso 22 settembre dal titolo Non è l’Euro a minacciare l’Ue, ma i governi dei paesi membri. Un titolo il quale annuncia già una presa di distanza sostanziale dalla posizione di Stiglitz, secondo cui la minaccia viene invece proprio dall’Euro.
Oggi articolo ulteriormente la mia posizione passando a parlare della tesi di Stiglitz secondo cui uno stato membro dell’Uem, popolarmente nota come ‘Area Euro’, può liberarsi dai vincoli mortali imposti dall’Euro, da solo o in alleandosi con paesi ‘simili’, ‘uscendo dall’Euro’. La mia tesi è sinteticamente questa: sarebbe la fine del paese. Si noti che non parlo della fine dell’economia del paese, ma della fine del paese. Altri hanno affrontato il problema offrendo stime quantitative degli effetti potenziali della decisione; io mi asterrò dal fornirne, limitandomi a delineare gli scenari aperti dalla attuazione di una decisione di uscita. E siccome Stiglitz sembra pensare che tale uscita sia possibile anche per un solo paese, esempio ovvio la Grecia, parlerò di un solo paese che intenda uscire, e farò qualche riferimento al caso greco.
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